Il primato del diritto comunitario si basa sull’idea che se sorge un conflitto tra un aspetto del diritto dell’UE e il diritto di uno stato membro dell’UE, allora il diritto dell’UE sarà l’ordinamento giuridico governativo, seguibile e unico che fornisce una guida rispetto a la legislazione nazionale dello Stato membro costituisce l’ordinamento giuridico degli Stati membri dell’UE. La ragione principale – e la necessità – di questo principio può essere vista in generale con l’argomentazione che se gli Stati membri potessero semplicemente consentire alla propria legislazione nazionale di prevalere sulla legislazione primaria o secondaria dell’UE, allora l’Unione Europea come organismo economico-politico giuridico e quadri operativi della comunità.
sottolinea [1] , la stessa integrazione europea deve la sua esistenza alle costituzioni degli Stati membri, il che significa che l’accettazione dei Trattati e le loro modifiche avvengono sempre la volontà degli Stati membri. Di conseguenza, per quanto riguarda il rapporto tra diritto degli Stati membri e diritto comunitario, questo rapporto non offre una situazione chiara, e la maggior parte degli Stati membri non intende subordinare la propria costituzione nazionale al diritto comunitario, compresa l’Ungheria. Il rispetto dell'identità nazionale degli Stati membri e, d'altra parte, delle tradizioni costituzionali comuni è un elemento essenziale della cooperazione degli Stati membri a livello europeo. [2]
Per comprendere la questione è importante conoscere le principali tendenze di sviluppo nella storia dell’integrazione europea. L’Unione Europea e i suoi predecessori giuridici hanno spostato sempre più il funzionamento delle istituzioni verso la sovranazionalità invece che/oltre al carattere intergovernativo, e la comunità è diventata sempre più politica oltre che economica. La recente prassi della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha un carattere fortemente sovranazionale, e non tiene nemmeno conto del fatto che le costituzioni nazionali hanno disatteso l’assetto operativo delle singole istituzioni europee. Allo stesso tempo, vediamo anche oggi che i cittadini europei difficilmente possono esercitare un controllo sui meccanismi interni di funzionamento di un’integrazione sempre più basata sulla politica, o solo a malapena – e in modo indiretto.
Allo stesso tempo, il primato del diritto comunitario come principio fondamentale nella percezione della comunità giuridica e nella pratica delle corti costituzionali degli Stati membri indica che negli ultimi decenni l’idea di autoidentità e sovranità costituzionale si presenta sempre più si pone come una sfida ai politici e ai politici che sostengono un’integrazione europea più federale – e politica – contro l’approccio degli avvocati, e questo dibattito professionale – e non piccola, spesso di carattere politico pubblico e di attualità – sta diventando sempre più intenso. e più aperto, e allo stesso tempo di maggiore importanza.
[1] László Trócsányi (01/07/2023): Sovranità degli Stati membri nell’Unione (magyarnemzet.hu)
https://magyarnemzet.hu/velemeny/2023/01/tagallami-szuverenitas-az-unioban
[2] László Trócsányi (2017): Limiti del primato del diritto dell’UE e identità costituzionale (ABSz, 2017/1., pp. 99-102.)
https://szakcikkadatbazis.hu/doc/3377842
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